SILVIO BERLUSCONI MASSACRATO DAI GIUDICI PER EVIDENTI RAGIONI POLITICHE DA QUANDO VINSE LE ELEZIONI DEL 1994 CONTRO LA “GIOIOSA MACCHINA DA GUERRA” DI OCCHETTO, RESTAURANDO IL VECCHIO PENTAPARTITO DISTRUTTO DA “MANI PULITE”


NEL 2013 FU CONDANNATO DA “UN PLOTONE D’ESECUZIONE” E ORA EMERGONO VERITA’ SCONCERTANTI.

 

 

—Ag. Agim.

 

— Giuseppe Stella.

Anno 2013: Silvio Berlusconi il primo agosto venne “giustiziato dal plotone d’esecuzione giudiziario”. E non fu solo il primo e unico caso di persecuzione…

Quella pronunciata dalla Cassazione, presidente Antonio Esposito, è stata però l’unica sentenza di condanna. Ma per almeno altre 70 volte ci hanno provato altri giudici o gli stessi per altretrettante vicende.

La distruzione del pentapartito da parte di “mani pulite nel ’92 doveva avvantaggiare alle politiche del ’94 la “gioiosa macchina da guerra” dell’ex comunista Achille Occhetto, colui che notoriamente incassava con Longo rubli a vagonate da Mosca per servizi spionistici dell’ex Pci contro l’Alleanza Atlantica e il nostro Paese.

Silvio Berlusconi, visto che il democristiano Martinazzoli non voleva candidarsi per sfidare Occhetto e riprendere in mano l’eredità del pentapartito dissolto dalla magistratura militante, impedendo così la vittoria dei comunisti,

decise di scendere in campo di persona.

I Pm già intimidivano i concorrenti, parlando di scheletri nell’armadio (ovviamente contro gli oppositori di Occhetto) e le elezioni politiche post “mani pulite” si sarebbero svolte il 28 marzo del 1994: il Polo delle Libertà era stato già presentato alla stampa e contemporaneamente i magistrati iniziarono a inquisire, persino con minacce d’arresto, il figlio di Berlusconi oltre che ad indagare sul Milan, Standa e Pubblitalia.

La procura di Milano, dopo “Mani pulite”, si sentiva al di sopra di tutto e già l’attacco al Presidente Berlusconi si annunciava con crudezza e al di fuori di ogni regola.

Alle politiche del ’94 però Berlusconi vinse alla grande, sconfiggendo Occhetto in malo modo ma i magistrati condizionarono il sereno svolgimento dell’attività di governo che durerà appena 8 mesi.

Dopo l’incarico di Scalfaro dato a Berlusconi, viene attaccata Fininvest con la prima ondata di arresti.

A novembre, mentre il Presidente del Consiglio a Napoli presiedeva un convegno internazionale sulla criminalità con alti rappresentanti di ben 140 Paesi, il Corriere annunciò con tanta enfasi e in prima pagina un avviso di garanzia a Berlusconi, con convocazione di Di Pietro, per corruzione della Guardia di Finanza.

Berlusconi fu affondato dai magistrati di Milano. Ma la Cassazione lo assolse “per non aver commesso il fatto” per i 4 capi d’accusa contestatigli.

Alla fine del 2001, vinse nuovamente le elezioni, ma fu costretto per colpa di quei giudici che lo perseguitavano sempre a stare all’opposizione.

Nel 1998 iniziano indagini (politiche?) come quella Sme (Società Meridionale di Elettricità) che nel 1985 Romano Prodi (Iri) voleva vendere a Carlo de Benedetti, non tenedo conto di altri concorrenti: Barilla, Ferrero e Fininvest di Berlusconi.

La Sme non fu venduta, ma De Benedetti fece una causa civile e la perse. Berlusconi fu accusato di avere truccato il processo ma la Cassazione nel 2007 lo assolse pienamente.

Persecuzione in piena regola? Si direbbe di sì.

Prima di giungere al “plotone di esecuzione” del primo agosto 2013, parte la vicenda Ruby. Entrano in scena il nuovo capo della procura Bruti Liberati e Ilda Boccassini in veste di accusatori.

Le sentenze: condanna in primo grado, assoluzione in appello e cassazione. Ma non è ancora finita. Viene più volte indagato persino per stragi senza un nulla di fatto

Un storia giudiziaria infinita ovviamente per fini politici e che non ha fine: una vera e propria persecuzione per la quale nessuno ha indagato nei confronti di quei giudici (intoccabili e al di sopra della legge?).

Ma la magistratura può fare anche politica? E i ministri della Giustizia che ci stanno a fare?

Uno di quei giudici che condannarono Berlusconi in Cassazione per altra vicenda lo ha detto chiaramente: “plotone di esecuzione già prefabbricato”.

Matteo Renzi oggi riconosce che il presidente Berlusconi fu realmente vittima di un plotone di esecuzione. 36 anni di patimenti che solo lui è riuscito a sopportare…

 

Ora sono state evidenziate le prove che la sentenza che condannò Berlusconi al carcere (servizi sociali) nel 2013 e che danneggiò molto Forza Italia era una sentenza clamorosamente  sbagliata. C’è però anche il grande sospetto che l’errore potrebbe forse essere dovuto a ragioni politiche indecifrabili di cui si sconoscono gli autori e i mandanti. Bisognerebbe, a nostro avviso, fare indagini mirate (anche a livello di Commissione d’indagine parlamentare) per disvelare la verità perchè l’argomento potrebbe riguardare operazioni di tipo persecutorio che con la legge, la democrazia e la giustizia non hanno nulla a che vedere. Anzi ne sono l’antitesi.

Il 1° agosto 2013 Berlusconi è stato condannato dalla Cassazione: dopo 7 anni emerge però una sentenza del tribunale civile che ribalta quella condanna per frode fiscale e il relatore di Cassazione Amedeo Franco racconta che quella sentenza di condanna d’allora fu decisa a priori (atto politico? Sembrerebbe di sì).

 

Il tribunale civile di Milano ha smontato letteralmente la sentenza di condanna in Cassazione di Berlusconi.

Il dottor Franco, dopo quella sentenza da “plotone d’esecuzione” del 2013, incontrò Berlusconi e la commentò davanti a testimoni, uno dei quali la registrò. Quella registrazione non fu mai usata, ma quando lo scorso anno il giudice morì gli avvocati di Berlusconi decisero di utilizzarla nel ricorso in atto in Ue ancora non concluso dopo anni.

Ecco alcune frasi: “Berlusconi deve essere condannato a priori perché è un mascalzone! Questa è la realtà…, a mio parere è stato trattato ingiustamente e ha subito una grave ingiustizia… tutta questa vicenda sarebbe stata guidata dall’alto… In effetti hanno fatto una porcheria…Voglio sgravarmi la coscienza, perché mi porto questo peso del… ci continuo a pensare. Non mi libero… Io gli stavo dicendo che la sentenza faceva schifo…”.​

Una seconda conversazione registrata del dottor Franco: “sussiste una malafede del presidente del Collegio, sicuramente…”.

“… Si poteva cercare di evitare che andasse a finire in mano a questo plotone di esecuzione, come è capitato, perché di peggio non poteva succedere…”

Tengentopoli? La nemesi ora parla di accuse gravi a magistrati e giudici, sono cose incredibili e molto ma molto condannabili dal lato penale che hanno inciso moltissimo e profondamente sulla situazione politica del Paese, deviando il corso della storia e cagionando notevoli danni a Fi. E qualcuno, a me pare, dovrebbe pagare adeguatamente per ciò che ha fatto e forse continua a fare. Nel nostro Paese a quanto sembra però i magistrati sono una delle caste intoccabili… ma non possono e non devvono essere al di sopra della legge!!! Le cose però devono cambiare nell’interesse degli italiani e della civiltà del diritto.

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